Un’invasione di cavallette ha colonizzato 50mila ettari di terreno in Sardegna.
In un periodo devastato da pandemie, guerre e carestie arriva anche la piaga delle cavallette. Sembra ironico ma è una realtà. In Sardegna è in atto una vera e propria invasione di cavallette. La motivazione non è una punizione divina ma è dovuta all’abbandono dei terreni. Per il quarto anno consecutivo le cavallette invadono l’isola depositando milioni di uova e arrivando in collina, dove è più difficile debellarle.
I coltivatori sembrano rassegnati da questa piaga che sta attanagliando i loro campi negli ultimi mesi. Ma l’esproprio da parte delle locuste aumenta di anno in anno. Nel 2019 le cavallette avevano invaso circa 2mila ettari di terreno mentre quest’anno sono arrivate a 50mila. Lo sciame di insetti arriva nei comuni limitrofi della piana di Ottana e divora foraggio e coltura devastando completamente i campi.
Le locuste lasciano deserto e devastazione: è una calamità
Nonostante gli interventi di disinfestazione partiti in anticipo nel mese di aprile, le cavallette sono tornate e secondo gli esperti si possono trovare circa 2750 esemplari in un metro quadro. Dalla Sardegna chiedono sforzi maggiori e più forze in campo per debellare questa invasione: c’è bisogno di prevenzione e disinfestazione prima che schiudano le uova.
La gente è disperata, ma come sottolinea il sindaco di Ottana chiede certezze più che ristori. Non hanno bisogno nemmeno di un commissario perché conosco benissimo la situazione e sanno cosa fare. hanno solo bisogno di forze in campo per mettere in atto il piano. “Noi qui abbiamo ben chiara la situazione, sappiamo dove sono le cavallette, cosa fanno, quante sono” dice il sindaco.
“Venga a vedere se questa non è una calamità incontri la gente che tutte le mattine assiste alla distruzione dei propri terreni, al mangime per gli animali divorato in poche ore dalle locuste. Venga a vedere il deserto che lasciano” dice rivolto al ministro Patuanelli.
